L’autore spoglia i personaggi della loro veste materiale. L’avvicendarsi dei fatti narrati è essenzialmente psicologica. Non loda la casta ma la denigra, anzi l’annienta…
Sul palcoscenico del romanzo il borghese è il povero… e il povero, il clochard, è il ricco. Si avvicendano e si rincorrono sino a condurre alla conquista della benevolenza del lettore verso coloro che vivono nel mondo di sotto. Loro sono i protagonisti reali che non fanno nulla per emergere, salvo l’accettare d’essere invisi.
Un romanzo che funge da faro nella nostra società secolarizzata dove vige incontrastato L’EGO.
(da Matilde Rossocci)
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